Ecco A Voi I Campioni D'europa,

Complimenti al Milan(??)

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  1. vincenzodileo
     
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    Premesso che faccio i miei Complimenti al Milan,vorrei ribadire un po' di cosette...su chi quella FInale NN DOVEVA GIOCARLA,se prendiamo per buono il Metro Usato per la Juve....





    Il 21 marzo 2005, Leonardo Meani, addetto agli arbitri del Milan, chiama l’arbitro Domenico Messina: il giorno prima ha diretto Juventus – Reggina (1-0, Del Piero). Si parla della Triade.

    MEANI: loro, come sempre, non sono venuti a salutarti

    MESSINA: si, stavolta si. Hanno vinto e, con grande classe sono venuti. Quando perdono non vengono

    MEANI: la Triade al completo ?

    MESSINA: no solo due… Solo due. Bottega no

    MEANI: Eh lo so, loro due, i due cagnoni

    MESSINA: Eh si si

    MEANI: Eh, son bestiali eh

    MESSINA: sono proprio dei cagnoni comunque

    MEANI: Eh, sono tremendi

    MESSINA: Eh, sono antipatici perché sai voglio dire anche Galliani ha potere però non è così antipatico

    MEANI: No, non è così antipatico perché…

    MESSINA: E’ più intelligente, è più intelligente

    MEANI: Esatto, questi invece sono arroganti ai massimi livelli, e poi loro…

    MESSINA: Sono veri mafiosi

    ______________________

    La disciplinare respinge il reclamo della Juventus contro la squalifica di Zlatan Ibrahimovic per due turni: decisiva la prova tv per il colpo inflitto a Ivan Cordoba in Juventus-Inter. Lo svedese è costretto a saltare la sfida con il Milan, decisiva per lo scudetto. Si ipotizzano eventuali pressioni sulla Caf, cui la società bianconera vorrebbe ricorrere d’urgenza. Il designatore Paolo Bergamo chiama Meani, cercando di stabilire un contatto urgente con Adriano Galliani.

    MEANI: Pronto!

    BERGAMO: Leonardo…

    MEANI: Ciao Paolo, come stai?

    BERGAMO: Ascoltami, ho bisogno urgente di parlare con il grande capo. Mi puoi richiamare, mi dai un numero dove posso chiamarlo?

    MEANI: Subito subito?

    BERGAMO: No! Quando tu mi dici: guarda, richiamalo alla tal ora a questo numero. A me mi va bene anche alle dieci, le undici. L’importante è che una telefonata urgente volevo fargliela

    MEANI: Ascolta, io provo a sentire subito in sede, se lui è ancora in sede, sennò… perché sennò… tu non hai il suo cellulare?

    BERGAMO: No, io non ce l’ho il suo numero, se me lo dai ci provo

    MEANI: Sennò, sennò io lo chiamo sul cellulare e gli dico così che, cha hai bisogno urgente di parlargli

    BERGAMO: Si

    MEANI: Tu stai con il cellulare acceso che ti richiamo

    I due si risentono dopo una manciata di minuti

    BERGAMO: Leo!

    MEANI: Allora 335…

    BERGAMO: Perfetto

    MEANI: Gli ho parlato, perché, mi fa. Ma cos’ha, che cos’ha? Gli faccio: è agitato è molto nervoso tutti quelli gli rompono il c…, ma lui siccome già lo sa. Paolo!

    BERGAMO: Si

    MEANI: Due cose

    BERGAMO: Dimmi

    MEANI: Io lo so che tu sei molto arrabbiato di qua e di là, però tu sappi che noi, io voglio bene a Cristiano Copelli. Non ammazzarlo, per cortesia

    BERGAMO: No, no, no,no

    MEANI: Perché è un bravo ragazzo e poi…

    BERGAMO: Lo sto recuperando…

    MEANI: Un’altra cosa, se puoi dare un’occhiata ad Andrea Stefani quel ragazzo di Milano…

    BERGAMO: Si, ma quello esce normalmente lui

    MEANI: Si, però magari se puoi dargli un’occhiatina cosi…

    BERGAMO: Si, si

    Il 28 aprile 2005 Meani chiama Bergamo per sapere chi arbitrerà a Firenze

    Meani chiama Bergamo per sapere chi arbitrerà a Firenze

    MEANI: Ma mi diceva Galliani che ti stanno rompendo i ciglioni, per che cosa?

    BERGAMO: Eh… dai non sei troppo intelligente per non capire

    MEANI: Certo… chi è che ci manda a Firenze

    BERGAMO: Come griglia? L’abbiamo fatta a tre perché noi abbiamo… mi fai dire una cosa che con Gigi ti dico cosa ho in mente. Ho in mente di metterne tre, due... la partita vostra, quella della Juventus e una gara di B… perché non voglio assolutamente che ci siano preclusioni e gli arbitri sono Messina, sono Farina e sono Rodomonti per me, poi tu immaginerai un po’ Gigi… perché poi tu immaginerai quello che i tre che vogliono mettere per la quet’altra domenica

    MEANI: Tu vuoi mettere… io ho capito tu vuoi mettere Paparesta, Collina e Trefoloni

    BERGAMO: Sissignore… e mi ci gioco la testa

    MEANI: Ecco però a Trefoloni gli fai un bel discorsetto

    BERGAMO: Stai tranquillo, stai tranquillo

    MEANI: Perché sennò gli tagliamo la testa noi…

    Nella stessa giornata Meani richiama Bergamo per parlare ancora di Firenze (il Milan vincerà 2 a 1) e, soprattutto, degli assistenti della terna

    MEANI: Invece a me a Firenze?

    BERGAMO: Non l’ho ancora studiata a dire la verità, perché mi ci metterò dopo cena

    MEANI: Ah

    BERGAMO: Stavo guardando è ho quell’elenco di quelli che sono in uscita… Voi con Sagnoli come vi siete trovati ultimamente?

    MEANI: Bene

    BERGAMO: Beh lui potrebbe essere uno

    MEANI: Per noi bene, anche con… anche se vuoi mettere uno che ha fatto poche partite con noi, che noi ci troviamo bene è anche Ambrosino!

    BERGAMO: Eh… potrebbe…

    MEANI: E’ venuto da noi due domenica fa in casa, però ha fatto solo la partita, sarebbe la seconda può anche andar bene eh! Non so se ce l’hai in griglia o come la pensi però è uno…

    BERGAMO: Non è uno che stà andando bene, è un ragazzo

    MEANI: E’ un ragazzo sveglio… a me Stagnoli e Ambrosino vanno anche bene eh…

    BERGAMO: Mentre invece Ayroldi no eh!

    MEANI: No Ayroldi si, Ayroldi si

    BERGAMO: Quant’è che non viene Ayroldi?

    MEANI: E’ un po’ che conviene… è un po’ che non viene… Ayroldi può andare bene, anche

    BERGAMO: Non sarebbe male eh!

    MEANI: No! Stagnoli e Ayroldi

    BERGAMO: Uh…

    MEANI: O Stagnoli-Ayroldi o Stagnoli-Ambrosini può mandare

    BERGAMO: Sei sicuro che Ayroldi è perlomeno un mese che non viene?

    MEANI: Si, si, si

    BERGAMO: Eh allora mi danno una certa garanzia Stagnoli e Ayroldi!

    Al franchi saranno Ayroldi e Stagnoli

    ________________________________________

    Il 31 maggio 2005 Galliani chiama Meani per parlare di alcune promozioni da sponsorizzare all’interno della Can

    GALLIANI: Pronto

    MEANI: Buongiorno dottore!

    GALLIANI: Meani buon dì!

    MEANI: Allora… eh ho saputo che lei ha parlato con Puglisi…

    GALLIANI: Si!

    MEANI: Stamattina, si… perché m’ha chiamato e m’ha detto…

    GALLIANI: Va bene, va bene, va bene… parliamo

    MEANI: Ecco! E poi volevo dirle è possibile se io posso spingere per due persone con Lanese da mettere nelle commissioni dilettanti e di C

    GALLIANI: Spinga…

    MEANI: Perché abbiamo un po’ di controllo anche nelle categorie inferiori è meglio!

    GALLIANI: Va bene, va bene, spinga, spinga va bene…

    MEANI: Va bene!

    GALLIANI: Son gente di fiducia!

    MEANI: Son gente di su… guardi uno è Marano, tra l’altro è siciliano e quindi non destiamo neanche nessun sospetto è quello ha fatto il guardalinee in serie A per tanti anni

    GALLIANI: Va bene, va bene

    MEANI: E Puglisi però bisogna far tutto per metterlo in A e B eh.

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    La Stampa
    SCANDALO CALCIO
    LE INTERCETTAZIONI
    «Quando siamo in area non alzare la bandierina»

    Il Milan ha appena perso a Siena (2-1), compromettendo la volata scudetto con la Juventus. Come noto, a Shevchenko viene annullato un gol per fuorigico su segnalazione del guardalinee Baglioni. Le vibranti proteste di Meani al designatore degli assistenti, Mazzei («Galliani è furibondo»), sortiscono effetto. Nella partita successiva, Milan-Chievo, i guardalinee sono Puglisi e Babini. Entrambi graditi. La designazione è tanto sospetta da suscitare le perplessità dello stesso Babini, in una telefonata con Meani.

    Babini: «Bisognerebbe rifiutarla quella partita lì...» Meani chiede il motivo di questa reazione.
    Babini: «Perché sì! Ma scusami, c’è bisogno di dire perché Leo?...Cioè io ho fatto Atalanta-Chievo l’ultima volta, Puglisi è una vita che non fa il Milan che non glielo danno perché dicono che è un ultras del Milan... tiene lo juventino Baglioni, ti annulla un gol, che ci può anche stare, per carità di Dio! Cioè loro confermano, con questa designazione confermano che è tutta una porcheria!» Meani: «eh, ma mica ti ho chiesto io, eh?»
    Babini: «... sì vabbè! Questa è la dimostrazione che non c’entra niente nessuno capito?»
    Meani: «... non sei contento di venire a fare il Milan, pirla? Vieni da me a trovarmi?...» Successivamente, secondo la ricostruzione dell’informativa dei carabinieri, Meani chiama Puglisi e quest’ultimo ne approfitta per informarlo che lo ha chiamato Babini, mostrandosi preoccupato della designazione. Meani informa Puglisi di aver suggerito a Babini l’atteggiamento che dovrà assumere.
    Meani: «gli’ho detto, se ti mandano lì ti mandano perché sanno che sei abbastanza gradito all’ambiente oltretutto vai con le (inc) di non fare cacate, no? deficiente... no ridendo io gli ho detto tu basta che do.. mercoledì da intelligente come vogliono quelli lì... nel dubbio da una parte vai su e dall’altra vai giù! Eh! Come fanno con gli altri! con gli altri cosa fanno? nel dubbio...se...se la Juventus stanno giù! Se...se è un’altra squadra vanno su».

    Lo sfogo
    E’ il 19 aprile del 2005, ore 9,52. L’assistente Copelli ha un rapporto molto stretto con Meani. Attaccato da Foschi, ds del Palermo, dopo la partita tra la Sampdoria e i rosanero, si sfoga con il tesserato del Milan. Il quale lo rincuora.
    Meani: «...tu stai tranquillo! adesso ci penso io,... io appena passa la partita questa qui con il Chievo mercoledì, io parlo con Galliani, lui lo sa Galliani, gli dico: senta questo qui è un nostro uomo gli dico io, qui quel pirla del Palermo...». Lo stesso giorno Meani chiama Galliani, il quale ne approfitta per chiedergli se ha parlato con i designatori (in vista della partita con il Chievo). Meani lo tranquillizza, riferendo del fermo richiamo rivolto a Bergamo e Mazzei. Quindi avvisa Galliani che lo sta cercando Collina.

    Il caso Ibra
    La lunga vigilia dello scontro diretto tra Milan e Juve è agitata dalla squalifica di Ibrahimovic (tre turni per effetto della prova televisiva dopo Juve-Inter). Lo svedese a San Siro non ci sarà, la Juve ricorre inutilmente alla Disciplinare e quindi alla Caf. La revisione del provvedimento dipende dall’assistente Griselli, che secondo i bianconeri aveva visto l’azione incriminata. Griselli, al quale le indagini dei carabinieri attribuiscono un connotato di partigianeria juventina, non corregge il referto dell’arbitro De Santis. E’ 28 aprile 2005, ore 19,45. Meani chiama il designatore Bergamo, facendo trasparire il recente contatto tra il designatore e Galliani.

    Meani: «Hai capito? E’ incazzato anche lui adesso». Lui, cioè Galliani. «Questo è il momento che non sono accettabili, forse andavano bene qualche anno fa, un po’ di anni fa». Alludendo ai sistemi di Moggi.
    Bergamo: «Con me credimi trovano una porta non chiusa, chiusa ma chiusa a chiave, perché io avevo già capito dai giornali che stavano preparando tutta una cosa perché la disciplinare rivedesse il suo giudizio e questo poteva dipendere solo da Griselli»
    Meani: «Eh capito? Griselli è di Livorno». Come Bergamo, sul quale il tesserato rossonero sospetta pressioni della Juve.


    QN
    'Galliani sceglie gli arbitri'
    "Pressioni" e "minacce" della dirigenza del Milan per ottenere designazioni favorevoli dopo aver scoperto le manovre della Juventus".

    E' quanto si legge nell'ultima informativa consegnata dai carabinieri del reparto operativo di Roma ai magistrati napoletani, e riportata oggi dal Corriere della Sera. Il telefono intercettato è quello del dirigente rossonero Leonardo Meani, "ma - si legge - il presidente Adriano Galliani interviene più volte sulla scelta di 'fischietti' e assistenti". Nell'aprile 2005, riferisce il quotidiano di via Solferino, subito dopo l'incontro Siena- Milan, Meani chiama Collina "lamentandosi per la designazione di De Santis per l'incontro Juventus-Inter e proseguendo gli riferisce quanto raccontatogli da Carlo Ancelotti in merito alle designazioni arbitrali nel periodo in cui allenava i bianconeri ed era alle dipendenze di Luciano Moggi".

    Così è annotata la conversazione. "..."Ma tu sai che ieri in macchina, quando mi diceva Carletto che il giovedì, il giovedì quel famoso, l'altra persona famosa gli... gli diceva, domani abbiamo questo arbitro e veniva, e c'era quell'arbitro... e c'era il sorteggio e fa e noi non... io non riusci..., non mi spiegavo, lui il giovedì sapeva già l'arbitro che aveva alla domenica. Tu pensa, questo prima, quando riuscivano a manovrarlo in un certo modo no!".

    Sempre Meani proseguendo nella conversazione, aggiunge, per meglio far comprendere al suo interlocutore il potere di Moggi sul sistema calcio, che addirittura lo stesso riesce anche ad influenzare la stesura del calendario "Era tutto, era tutto be..., mi diceva ieri in macchina che addirittura quando gli diceva ti piace... in fase di preparazione del calendario, gli diceva come dici che sia meglio, vogliamo cominciare con queste partite o con quell'altre partite o... con... che squadre vogliano trovare all'inizio"".

    L'avvertimento il 19 aprile 2005 Meani telefona ad Adriano Galliani, "il quale ne approfitta per chiedergli se ha parlato con i designatori, ricevendo non solo risposta positiva dal Meani ma anche l'energico richiamo fatto sia a Bergamo che a Mazzei (designatore degli assistenti, ndr), tant'è che per il prossimo incontro con il Chievo è stato designato l'assistente Puglisi".

    Galliani sapeva dunque quale fosse la procedura per ottenere designazioni favorevoli. Del resto, quale fosse il tenore delle "pressioni" esercitate dai rossoneri, emerge proprio dalla trascrizione della conversazione tra lo stesso Meani e Mazzei dopo Siena-Milan del 17 aprile 2005 finita 2-1, nel corso della quale il dirigente milanista si lamenta del guardalinee Baglioni che aveva annullato un gol.

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    Il presidente rossonero alza la voce: "Siamo vittime del sistema. Se temo sanzioni pesanti? Per carita' di Dio..."
    "Per carita' di Dio". Taglia corto, storce il muso, e non vuole nemmeno sentirne parlare. Silvio Berlusconi gioca di sciabola, si erge a paladino del Milan (gli tocca da nuovo presidente) e respinge preventivamente il probabile assalto della magistratura sportiva. Il Milan, non si tocca, dice Berlusconi, non c'e' nulla da temere: "Il Milan e' stato soltanto defraudato, io mantengo la mia posizione".
    Posizione discutibile, verrebbe da dire, perche' se non e' chiaro se quello rossonero sia vero e proprio illecito sportivo, e' chiaro invece che il comportamento mantenuto dal dirigente Meani non e' stato di certo esemplare. Spetta allo staff di Palazzi, su indicazione di Francesco Saverio Borrelli (tra i principali "nemici" giuridici dell'ex presidente del Consiglio) accertare la verita' dei fatti e stabilirne il giudizio. Da parte sua, Berlusconi tira dritto: "Rivoglio indietro due scudetti". Come dire, tutta colpa della Juventus. Il punto e' che Borrelli ha parlato di "illecitto strutturale barra strutturato", impossibile addossarne i demeriti ad un'unica mente. Non resta che attendere, tra poche ore sapremo tutta la verita'.
     
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