Telefonate fisso-mobile meno care dal 1° luglio

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  1. serglasser
     
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    Da domenica telefonare da casa verso i cellulari costerà di meno. Scatta la nuova manovra tariffaria di Telecom Italia che segue le linee guida dell'Autorità per le comunicazioni: per le famiglie, nella fascia oraria di punta, le riduzioni variano tra il 10 e il 23% in base al gestore di destinazione. Per le aziende si viaggia intorno al 10%. Poche le eccezioni: per chiamate verso "3"piccoli aumenti delle chiamate da casa in fascia ridotta e di quelle dall'ufficio. Invariato lo scatto alla risposta.

    Le variazioni sono la conseguenza di un precedente provvedimento dell'Autorità sui prezzi all'ingrosso: dal 1° luglio diminuiscono le tariffe di terminazione che Tim, Vodafone e Wind incassano per ospitare chiamate sulla loro rete. Quanto a "3", resterà libera di fissare la tariffa di terminazione solo fino al termine del 2007, dopodiché per le chiamate che arrivano sulla propria rete incasserà 16,26 centesimi di euro al minuto e non più 18,76.

    I tagli (si veda la tabella accanto) riguardano gli utenti che chiamano da rete Telecom. Gli altri gestori di rete fissa non hanno obblighi regolamentari, ma potrebbero comunque decidere riduzioni per restare in scia con l'ex monopolista.

    Equilibri infranti
    Il Consiglio dell'Autorità riunito ieri ha esaminato gli effetti sul mercato della telefonia mobile del taglio dei costi di ricariche. La misura del decreto Bersani avrebbe effettivamente penalizzato i due operatori minori, Wind e Tre, che rischiano di perdere terreno rispetto a Tim e Vodafone. Wind, nonostante le smentite ufficiali, sarebbe pronta a intervenire sugli organici e Tre sta esaminando la correzione di una strategia commerciale giocata finora su prezzi molto aggressivi. All'abolizione dei costi di ricarica si è aggiunto il taglio del roaming deciso a livello europeo, l'arrivo sul mercato di nuovi concorrenti (operatori "mobili virtuali" come Poste, Coop e Carrefour) e la commercializzazione ( non prima di agosto-settembre) di servizi integrati fissomobile in cui Telecom e Vodafone sono notevolmente più avanti.

    Tutto questo, secondo l'Autorità, è sufficiente per riesaminare in anticipo quote ed equilibri del settore della telefonia mobile (in particolare il mercato "16"). Del decreto Bersani l'Autorità ha discusso anche per rilevare come, in alcuni punti, non sia ancora rispettato dagli operatori. È il caso del credito telefonico che resta sulla sim card quando si cambia operatore. Non si può porre nessun vincolo a chi passa da un gestore all'altro conservando il vecchio numero e, ovviamente, vuole portare con sé anche il credito che resta sulla carta che viene disattivata.

    Banda larga e Telecom
    I provider,attraverso l'associazione Aiip, attaccano Telecom per i nuovi prezzi dei collegamenti a banda larga all'ingrosso. Il listino per l'offerta "bitstream", secondo i provider, violerebbe la delibera dell'Autorità con prezzi da 10 a 20 volte superiori ai migliori Paesi europei che dovrebbero invece esser considerati il riferimento da seguire.L'Agcom ha avviato l'esame del nuovo listino. Intanto Agcom ha comminato all'ex monopolista una multa di 232mila euro per mancata trasparenza nella tariffazione delle schede prepagate internazionali.

    Novità, infine, sulle frequenze. Si apre l'iter per redistribuire attraverso un pacchetto che comprende le frequenze ex Ipse, quelle del vecchio servizio Tacs e un blocco a 1.800 megahertz utilizzato dalla Difesa. Quando la Ue autorizzerà il cambio di destinazione, tutte le nuove frequenze potranno essere usate per l'Umts. Possibile anche una gara aperta a nuovi operatori.



     
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  2. vincenzodileo
     
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    :ok:
     
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1 replies since 30/6/2007, 04:10   22 views
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